Rottamazione quinquies: cosa sapere sulla nuova sanatoria fiscale 2026

Negli ultimi mesi si parla sempre più spesso della cosiddetta “rottamazione quinquies”, una possibile novità che potrebbe trovare spazio nella legge di bilancio 2026. Si tratterebbe, in pratica, di una nuova sanatoria fiscale pensata per dare respiro a chi ha debiti con il fisco e non è riuscito a regolarizzare la propria posizione negli anni passati.
L’idea di fondo è semplice: permettere ai contribuenti di pagare solo il capitale e le spese di riscossione, eliminando sanzioni e interessi. In questo modo lo Stato potrebbe recuperare parte dei crediti ancora non incassati, mentre i cittadini avrebbero una possibilità concreta di ripartire da zero senza trovarsi schiacciati da cifre ormai impossibili da saldare.
Secondo le prime anticipazioni, la misura dovrebbe riguardare i debiti affidati alla riscossione fino al 31 dicembre 2023. Il piano di pagamento potrebbe estendersi fino a 96 rate mensili — cioè circa otto anni — con la perdita del beneficio solo dopo otto rate non pagate, anche non consecutive. Una scelta che andrebbe incontro a chi potrebbe trovarsi in difficoltà temporanee.
Si parla anche di un piccolo anticipo obbligatorio, attorno al 5%, per i debiti più alti (oltre i 50.000 euro), così da garantire allo Stato un incasso minimo iniziale. Per le somme più basse, invece, potrebbero essere previste agevolazioni automatiche o riduzioni legate all’ISEE, rendendo la misura più equa e proporzionata alle possibilità reali di ciascuno.
Non tutti però potranno aderire: chi ha già partecipato a precedenti rottamazioni senza portarle a termine rischia di essere escluso. L’obiettivo, infatti, è evitare che questa misura venga vista come un “condono ricorrente”, ma come un’opportunità per chi vuole davvero mettersi in regola.
Naturalmente resta da capire quale sarà l’impatto per le casse pubbliche: da un lato ci sarà una rinuncia a parte del gettito, ma dall’altro si potranno recuperare somme che altrimenti resterebbero ferme. Molto dipenderà da come il governo bilancerà il principio di equità con la sostenibilità finanziaria.
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