Perché il pH nei prodotti per la pelle è tanto importante

Quando pensiamo ai prodotti cosmetici per la pelle, spesso ci concentriamo sugli ingredienti “top” come acidi, vitamine o peptidi. Ma un aspetto che riceve meno attenzione, e che invece può avere un ruolo molto concreto nella salute della pelle, è il pH. La pelle, per funzionare al meglio, non deve essere né troppo alcalina né troppo acida, ma deve mantenere un equilibrio molto specifico. In condizioni normali, uno strato superficiale della pelle ha un valore di pH leggermente acido, tra circa 4,7 e 5,75; questo aiuta la barriera cutanea a svolgere la sua funzione protettiva e sostiene la flora microbica che vive sulla pelle. Quando il pH si alza troppo (diventando più alcalino) la barriera diventa meno efficace: la pelle può perdere più acqua, diventare secca o desquamata, diventare più sensibile a irritazioni e agenti esterni. Questo significa che anche la scelta del detergente o del trucco può influenzare indirettamente la salute della pelle.
Un altro elemento spesso trascurato è che formulare un prodotto “allo stesso pH della pelle” non garantisce automaticamente che sia delicato o adatto. I fattori chiave includono anche la composizione degli ingredienti, i tensioattivi, la presenza di fragranze o altre molecole irritanti. In pratica, un detergente con pH corretto ma con ingredienti aggressivi può comunque compromettere la barriera cutanea.
I cosmetici che considerano il pH nella loro formulazione — idealmente nella fascia 4-6 — sono pensati per aiutare a mantenere la pelle in condizioni ottimali, riducendo stress e danni. Alcune ricerche mostrano che prodotti con pH più basso possono addirittura favorire una maggiore diversità microbica, il che è associato a una pelle più resiliente. Anche fattori esterni come acqua molto alcalina, clima, agenti inquinanti, età o zone del corpo possono alterare il pH della pelle, rendendo utile una routine che tenga conto di questo aspetto.
In termini pratici, cosa possiamo fare: scegliere detergenti e creme che indicano “pH bilanciato” o che sono pensati per pelle sensibile; evitare saponi molto alcalini e lavaggi molto frequenti in zone delicate; applicare prodotti che aiutino a ricostruire la barriera cutanea (ad esempio idratanti o ceramidi) se si nota che la pelle è irritata o molto secca. Non è necessario misurare ogni giorno il pH della pelle, ma essere consapevoli del fatto che un equilibrio leggermente acido è nostro alleato. In questo modo la pelle non solo apparirà più sana e luminosa, ma sarà anche meglio protetta dagli stress quotidiani, dalle aggressioni ambientali e da eventuali squilibri della flora cutanea.
In conclusione, dedicare attenzione al pH dei prodotti per la pelle significa considerare un elemento “nascosto” ma molto importante della cura quotidiana. Non basta solo «cosa» mette sulla pelle, ma anche «come» lo mette e in quale contesto chimico lavora quella pelle. Un piccolo sforzo in più nella routine può tradursi in un miglioramento della tollerabilità, dell’efficacia e della resa estetica nel lungo termine.
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