Patentino drone: quando serve, come ottenerlo e quanto costa

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Chi utilizza droni con peso superiore ai 250 grammi o intende impiegarli in scenari diversi dal puro svago deve ottenere il cosiddetto patentino, ossia l’attestato A1-A3. Si tratta della certificazione introdotta dal regolamento europeo EASA e gestita in Italia da ENAC, indispensabile per operare in regola. Il percorso non è complicato per chi ha già dimestichezza con il volo, ma richiede comunque una preparazione seria su nozioni teoriche e regole operative. L’intero iter può essere svolto online attraverso il portale ENAC, dove l’esame finale consiste in 40 quesiti a scelta multipla in lingua italiana, che spaziano dalla sicurezza alla normativa, dalla meteorologia alle limitazioni di utilizzo dello spazio aereo.

L’investimento economico per conseguire l’attestato è contenuto, ma il vero impegno riguarda lo studio: l’ENAC mette a disposizione gratuitamente un corso online ufficiale in formato PDF, con tutti gli argomenti previsti per l’esame A1-A3. Questo materiale è indispensabile per prepararsi in modo corretto. Oltre ad esso, esistono manuali ed eserciziari realizzati da enti privati che possono essere utili per fare pratica, ma non sono documenti ufficiali ENAC. Una volta superata la prova, il certificato ha validità di cinque anni e deve essere sempre disponibile, in versione digitale o cartacea, durante le operazioni. In caso di controlli, l’assenza di questo documento può comportare sanzioni rilevanti.

Per chi desidera pilotare in ambienti urbani, in aree particolarmente trafficate o con aeromobili superiori ai 2 kg, è invece necessario il livello successivo: l’attestato A2. Questo richiede un ulteriore esame teorico in presenza presso un centro autorizzato e la dichiarazione di un addestramento pratico autonomo. Sebbene non obbligatorio, è consigliabile esercitarsi con check list strutturate e sotto la supervisione di operatori esperti. I costi variano in base all’ente esaminatore, ma rimangono accessibili a chi intende svolgere attività professionali.

Esistono poi operazioni più complesse che rientrano nella categoria Specific. In questi casi è necessario presentare una valutazione del rischio (SORA) oppure operare secondo gli scenari standard (STS). Si tratta di un livello più avanzato che richiede esperienza documentata, un sistema di gestione della sicurezza e il rispetto di parametri tecnici stringenti. Per operatori che lavorano in ambito industriale, infrastrutturale o audiovisivo, questa progressione rappresenta spesso un passaggio inevitabile per non limitare le proprie possibilità operative.

Infine, per essere pienamente conformi alle disposizioni nazionali, è obbligatorio registrarsi sulla piattaforma D-Flight e associare al proprio profilo UAS gli attestati conseguiti. La tracciabilità delle operazioni e la corretta gestione della documentazione fanno parte integrante delle responsabilità del pilota e devono essere curate con la stessa attenzione riservata alle fasi tecniche del volo.

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