Night Vision Assist: come funziona la visione notturna a infrarossi nelle auto moderne

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Guidare di notte è una delle situazioni più delicate per chiunque si metta al volante. La ridotta visibilità, i fari abbaglianti di altri veicoli e la possibilità di incontrare pedoni o animali sulla carreggiata rendono l’esperienza più rischiosa. Per affrontare queste difficoltà, molte case automobilistiche hanno introdotto il Night Vision Assist, un sistema che utilizza la tecnologia a infrarossi per ampliare la percezione visiva del conducente oltre il limite dei fari tradizionali.

Esistono due approcci differenti alla visione notturna. I sistemi passivi si basano sulla termografia, cioè sull’analisi del calore emesso da persone, animali o oggetti. In condizioni ottimali, questi sensori possono arrivare anche a 250–300 metri di distanza, offrendo un margine di anticipo significativo. I sistemi attivi invece emettono radiazioni nel vicino infrarosso per illuminare la scena e catturano il riflesso tramite una telecamera; in questo caso la portata è generalmente inferiore, nell’ordine dei 100–200 metri, ma consentono una visione più nitida in scenari particolari. La distinzione tra le due tecnologie influisce non solo sulle prestazioni, ma anche sui costi e sulle situazioni in cui il sistema risulta più efficace.

L’immagine generata dal Night Vision Assist viene proiettata sul display del cruscotto o sull’head-up display e in alcuni modelli vengono evidenziati in automatico pedoni o animali con contorni colorati o icone dedicate. Alcune ricerche hanno dimostrato che anche un semplice avviso visivo aumenta la distanza di rilevamento da parte del conducente e riduce il rischio di non percepire un ostacolo in tempo. Nei sistemi più avanzati, come quelli installati da costruttori premium tedeschi, il night vision è collegato ai fari adattivi: in caso di rilevamento di un pedone, il sistema può attivare un fascio luminoso dedicato, ad esempio un “pedestrian spotlight”, che illumina selettivamente la zona di pericolo. Questa integrazione, però, non è universale e varia a seconda della marca e del modello.

Un dettaglio interessante è che questa tecnologia trae origine dal settore militare, dove la visione a infrarossi è utilizzata da decenni per scopi di sorveglianza e operazioni in condizioni di scarsa visibilità. Portata nel mondo civile e adattata alle automobili, ha trovato un impiego concreto nella sicurezza stradale, diventando uno strumento prezioso soprattutto su strade rurali o extraurbane, dove l’incontro con fauna selvatica è un rischio concreto. Alcuni automobilisti che lo hanno provato raccontano di aver avvistato cervi o cinghiali molto prima di accorgersene con i soli fari, guadagnando secondi preziosi di reazione.

Al momento il Night Vision Assist rimane una tecnologia di fascia alta, disponibile come optional su modelli premium e di lusso, e il suo futuro dipenderà dall’abbassamento dei costi dei sensori e dall’eventuale spinta normativa verso sistemi di sicurezza sempre più avanzati. Nonostante ciò, già oggi rappresenta un valido supporto per la guida notturna, che non sostituisce la prudenza del conducente, ma amplia in modo significativo la capacità di percepire pericoli nascosti nel buio. In questo senso, la tecnologia non elimina il rischio, ma fornisce al guidatore uno strumento in più per affrontarlo con maggiore consapevolezza.

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