Le principali novità per le aziende nella Legge di Bilancio 2026: cosa aspettarsi

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La Legge di Bilancio 2026 inizia a delinearsi con una serie di misure che potrebbero avere un impatto rilevante per le imprese italiane. Al centro dell’attenzione c’è il tema fiscale: il governo sta valutando di intervenire in modo strutturale sull’IRPEF, in particolare sul secondo scaglione, riducendo l’aliquota dal 35 % al 33 % e ampliando la platea fino a 60.000 euro di reddito (più probabile fino a 50.000). Questo intervento mira a dare respiro al ceto medio e stimolare consumi e investimenti, ma dovrà essere bilanciato con coperture sostenibili, dato che il costo stimato è di circa 4 miliardi di euro all’anno.

Per le imprese del settore creativo e manifatturiero, come moda e design, è in esame la riconferma di un credito d’imposta da 250 milioni per nuovi campionari e ideazione estetica. Contemporaneamente, si valuta un rafforzamento degli incentivi legati al made in Italy, così come misure che favoriscano la transizione ecologica e tecnologica nelle imprese.

Un tema centrale riguarda il credito d’imposta su beni strumentali: la legge attuale prevede incentivi per gli investimenti in beni materiali e immateriali entro certi limiti e scadenze, come indicato dal Ministero dell’Innovazione (MIMIT), e si prevede che questa normativa possa essere prorogata o adeguata nella prossima legge di bilancio.

Sul fronte fiscale “straordinario”, è allo studio una rottamazione quinties delle cartelle esattoriali per alleggerire il debito accumulato da imprese e contribuenti. Parallelamente, si ipotizzano proroghe o modifiche all’IRES premiale per premiare le imprese che investono utili in nuovi beni strumentali o progetti di sviluppo.

L’equilibrio tra stimoli e rigore è un tema centrale nelle trattative: le misure di alleggerimento fiscale devono avere coperture reali per non compromettere la sostenibilità dei conti pubblici, soprattutto in un contesto di stringenti vincoli europei. Le aziende dovranno seguire con attenzione l’iter parlamentare: il disegno di legge dovrà essere depositato entro il 20 ottobre e inserito nel bilancio finanziario 2024-2026.

In definitiva, molte delle idee circolate sono ancora in fase di ipotesi e non garantite: per le imprese sarà fondamentale mantenere una proiezione flessibile, preparandosi a cogliere le opportunità ma anche ad adattarsi ai cambiamenti dell’ultima ora.

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