La creazione ufficiale dell'Unione Sovietica nel 1922: tappe e protagonisti

La costituzione ufficiale dell'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche avvenne il 30 dicembre 1922, in seguito a un processo politico e istituzionale che aveva preso forma già durante la guerra civile e si consolidò attraverso la progressiva integrazione delle repubbliche rivoluzionarie. L'accordo fu il risultato di un compromesso tra le esigenze di controllo centrale promosse dal Partito Comunista Russo e le spinte all'autonomia provenienti dalle varie entità territoriali che componevano l'ex impero zarista. L’URSS nacque come una federazione formale ma fortemente centralizzata, con la Russia (RSFSR) al centro del potere decisionale.
I protagonisti principali di questo processo furono Lenin, Stalin e il Comitato Centrale del Partito Comunista, che gestirono le trattative politiche e gli equilibri interni tra le repubbliche. La redazione del Trattato sulla creazione dell'Unione Sovietica e della Dichiarazione sull'Unione fu accompagnata da un’intensa attività ideologica e amministrativa, volta a presentare l’URSS come un’entità volontaria, fondata sull’uguaglianza tra i popoli. In realtà, lo Stato sovietico adottò sin da subito una struttura piramidale che garantiva alla dirigenza di Mosca il controllo totale sulle periferie.
Tra le prime repubbliche firmatarie vi erano la RSFSR (Russia), l’Ucraina sovietica, la Bielorussia sovietica e la Repubblica Socialista Federativa Sovietica Transcaucasica. Questo nucleo iniziale divenne il modello per l'espansione successiva dell'URSS, che incorporò nel tempo altre repubbliche socialiste in Asia centrale e nell’Europa orientale. La nascita dell’Unione non fu il frutto di una semplice unificazione amministrativa, ma il risultato di una visione ideologica che intendeva dare forma a un nuovo tipo di Stato internazionalista, destinato a guidare la transizione globale verso il comunismo.
L’anno 1922 segnò dunque non solo la fine della guerra civile ma anche la formalizzazione di un nuovo ordine geopolitico e sociale. Il partito comunista divenne l’unico attore politico legittimo, e le strutture di governo, pur presentandosi come federali, erano interamente soggette al centro. L’istituzione dell’URSS rappresentò il compimento di un progetto rivoluzionario e la nascita di una nuova entità statale che avrebbe definito i rapporti internazionali e interni per gran parte del XX secolo.