La corsa italiana al gas tra nuove trivellazioni, geopolitica e sfide della transizione energetica

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Negli ultimi mesi l’attenzione sul gas nazionale è tornata alta, segnando quella che molti osservatori definiscono una vera e propria “nuova corsa al gas”. Aziende energetiche e istituzioni stanno ridefinendo la strategia del Paese, con l’obiettivo di rafforzare la sicurezza degli approvvigionamenti e di ritagliarsi un ruolo più centrale nel Mediterraneo.

Dopo un lungo periodo di pausa, sono riprese alcune esplorazioni offshore nel Canale di Sicilia e nel basso Adriatico, aree considerate strategiche per l’integrazione con le reti esistenti e per il potenziale collegamento con i flussi provenienti dal Nord Africa. Il recente via libera del Consiglio di Stato a un progetto di estrazione nell’Adriatico conferma la tendenza a rilanciare la produzione nazionale, nonostante le opposizioni di alcune amministrazioni locali e i timori ambientali legati alla subsidenza e agli impatti sulle coste.

Parallelamente, il governo valuta misure per limitare la differenza di prezzo tra il mercato nazionale e quello europeo, introducendo possibili strumenti di regolazione come tariffe correttive o un tetto temporaneo agli scostamenti di prezzo. Anche i progetti di mini-impianti LNG stanno guadagnando terreno, con l’obiettivo di rendere più capillare e flessibile la rete di distribuzione energetica.

Un asse strategico rimane la cooperazione con l’Algeria e con altri Paesi nordafricani, considerata essenziale per garantire forniture stabili nel breve periodo e per sviluppare, nel lungo termine, infrastrutture integrate con rinnovabili e idrogeno. Tuttavia, questa interdipendenza comporta anche un certo grado di vulnerabilità geopolitica, legato alla stabilità dei partner energetici.

Sul fronte interno, il recente consolidamento nel settore della distribuzione di gas evidenzia la volontà di rafforzare le infrastrutture e migliorare l’efficienza del sistema. Tuttavia, la produzione nazionale, anche se ampliata, resta insufficiente per coprire il fabbisogno complessivo del Paese, sollevando dubbi sulla reale efficacia di un ritorno esteso alle trivellazioni.

In parallelo, cresce l’impegno verso biocarburanti e carburanti sostenibili per l’aviazione, segno che la transizione energetica prosegue, seppur tra contraddizioni. La nuova corsa al gas appare quindi come un tentativo di bilanciare sicurezza, economia e ambiente. La sfida sarà evitare che l’urgenza del presente rallenti la costruzione di un futuro energetico davvero sostenibile.

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