Il costo e l’evoluzione dei pacchi batterie nelle auto elettriche

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Il pacco batterie è l’elemento più costoso di un’auto elettrica e rappresenta oggi la principale variabile sul prezzo finale. Per i modelli compatti con capacità tra 30 e 60 kWh, il costo medio di produzione si aggira intorno ai 100-110 euro per kWh, pari a circa 4.000-4.500 euro complessivi. È importante precisare che questi valori sono puramente orientativi e soggetti a variazioni nel tempo, in base all’andamento dei costi delle materie prime, ai progressi tecnologici e alle economie di scala del settore.

Il prezzo reale aumenta sensibilmente quando si considerano i costi di assemblaggio, integrazione e margine del costruttore. L’assemblaggio comprende la realizzazione fisica del pacco batterie, con moduli, cablaggi, sistemi di raffreddamento e contenitori di sicurezza. L’integrazione riguarda l’installazione e la connessione ai sistemi di gestione elettronica e software del veicolo, mentre il margine del costruttore copre ricerca, sviluppo e profitto. Questi fattori possono far raddoppiare il costo finale rispetto al solo valore delle celle.

Per i SUV di medie o grandi dimensioni, che montano batterie tra 75 e 100 kWh, il costo industriale delle celle varia mediamente tra 7.500 e 11.000 euro, ma il prezzo totale per il costruttore può salire a 12.000-18.000 euro, anche qui con stime variabili nel tempo. Ogni veicolo è progettato su un tipo preciso di batteria, con un software di controllo e un sistema di raffreddamento dedicato, motivo per cui non è possibile sostituirla con un modello diverso senza interventi profondi e non autorizzati.

In Italia si comincia a parlare di pacchi batterie usati o rigenerati, ma il mercato è ancora marginale. La maggior parte delle batterie dismesse viene destinata alla cosiddetta “seconda vita”, cioè al riutilizzo in sistemi di accumulo energetico stazionario. Con l’aumento del numero di veicoli elettrici e la progressiva sostituzione delle batterie più datate, questo settore è destinato a crescere rapidamente nei prossimi anni, contribuendo all’economia circolare e alla sostenibilità del comparto elettrico.

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