Fotografia aerea con droni: tutto quello che devi sapere per iniziare

Immagine puramente indicativa

La fotografia aerea con droni richiede una combinazione di padronanza tecnica e conoscenze compositive avanzate per ottenere risultati di alto livello. Chi ha già confidenza con la fotografia tradizionale troverà familiare la gestione dell’esposizione, ma dovrà adattarsi a nuove variabili, come l’angolo di ripresa in movimento e la variazione continua della luce ambientale. È fondamentale impostare manualmente ISO, tempo di scatto e bilanciamento del bianco per evitare risultati incostanti, specialmente durante le riprese in golden hour o in presenza di forte contrasto.

Uno degli aspetti più importanti da considerare è l’uso del gimbal. La possibilità di regolare l’inclinazione con precisione consente di mantenere la linea dell’orizzonte perfettamente livellata, anche durante manovre complesse. Per ottenere immagini cinematiche è utile ridurre la reattività dei comandi del gimbal e agire in modo fluido, sfruttando i rallentamenti programmati per creare movimenti morbidi e coerenti. L’uso di filtri ND è spesso sottovalutato, ma consente di gestire meglio l’esposizione senza dover sacrificare parametri fondamentali come apertura e tempo.

Una buona fotografia aerea si costruisce a partire dalla pianificazione. Utilizzare app per simulare il percorso del sole, verificare il meteo e pianificare le traiettorie di volo riduce gli errori e ottimizza i risultati. Per i soggetti in movimento o per inquadrature difficili, può essere vantaggioso creare waypoint precisi o utilizzare le modalità di volo intelligenti per mantenere l’inquadratura costante. Questo approccio permette di concentrarsi sulla composizione senza dover continuamente correggere il volo manualmente.

Il formato dei file è un altro aspetto che incide direttamente sulla qualità del risultato. Salvare le immagini in RAW è una prassi imprescindibile per chi intende intervenire in post-produzione con software professionali. Ottenere margine di recupero su ombre e luci è possibile solo se il drone offre un’ampia gamma dinamica e la possibilità di scattare in 12 o 14 bit. Alcuni modelli consentono anche l’HDR in modalità manuale, utile per scene ad alto contrasto, ma va usato con cautela per evitare artefatti visivi.

Infine, per valorizzare al massimo le potenzialità di una sessione di volo fotografico, è utile stabilire obiettivi specifici prima del decollo. Che si tratti di panoramiche urbane, riprese verticali per ortofoto, o scene cinematiche per storytelling visivo, ogni volo deve essere pianificato con precisione. Una sessione ben organizzata riduce i tempi in volo, ottimizza la batteria e garantisce un output coerente, riducendo la necessità di voli ripetuti.