Dal 15 gennaio 2026 arriva l’arbitro assicurativo: un nuovo aiuto per chi ha problemi con le compagnie

Immagine puramente indicativa
zoom_in A A
 

Dal 15 gennaio 2026 chi avrà un problema con la propria compagnia assicurativa potrà rivolgersi a un nuovo servizio: l’arbitro assicurativo. Si tratta di un organismo creato per risolvere le controversie in modo semplice, veloce e senza dover andare in tribunale. L’obiettivo è offrire ai cittadini una strada più diretta e meno costosa per far valere i propri diritti nel settore delle assicurazioni.

Per presentare un ricorso non servirà un avvocato: basterà compilare tutto online sul portale dedicato, pagando un contributo di 20 euro che verrà rimborsato se il ricorso verrà accolto. Prima però sarà necessario aver inviato un reclamo alla compagnia o all’intermediario e aspettare 45 giorni. Se non si riceve una risposta soddisfacente, si potrà allora passare all’arbitro.

Il procedimento si svolgerà in tempi piuttosto rapidi: la decisione dovrebbe arrivare entro 180 giorni, con la possibilità di un breve rinvio solo nei casi più complessi. L’arbitro valuterà le prove e le argomentazioni di entrambe le parti e poi emetterà una decisione imparziale. Anche se il verdetto non sarà giuridicamente vincolante, avrà un forte peso reputazionale: se una compagnia non dovesse rispettarlo, la sua inadempienza verrà resa pubblica.

Questo nuovo strumento rappresenta un passo avanti importante per la trasparenza e la fiducia nel mondo delle assicurazioni. Finalmente i cittadini avranno un punto di riferimento concreto per difendere i propri diritti senza dover affrontare lunghe e costose battaglie legali.

Anche se il ricorso all’arbitro assicurativo si conclude con un esito negativo, l’assicurato potrà comunque rivolgersi al giudice ordinario per far valere le proprie ragioni.

Nota sugli articoli del blog

Gli articoli presenti in questo blog sono generati con l'ausilio dell'intelligenza artificiale e trattano tutti gli argomenti di maggior interesse. I testi sono opinione personale, non accreditate da nessun organo di stampa e/o istituzionale, e sono scritti nel rispetto del diritto d'autore.