Ultime news Cultura e memoria: tra novità, addii e riflessioni sul valore dell’arte

Il mondo culturale italiano ed europeo vive settimane dense di eventi, notizie e riflessioni che intrecciano tradizione, mercato e memoria.
Sul fronte dell’arte, Andrea Sirio Ortolani, presidente di ANGAMC (Associazione Nazionale Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea), ha sottolineato come l’attuale riduzione dell’IVA al 5% rappresenti un’occasione importante per favorire l’acquisto di opere nel nostro Paese. La misura non solo stimola collezionisti e investitori, ma apre scenari di maggiore competitività internazionale per il mercato artistico italiano. Ortolani invita inoltre a pensare a politiche strutturali che sostengano la diffusione e la fruizione dell’arte, per rendere la cultura un vero motore economico.
Allo stesso tempo, il panorama culturale piange la scomparsa di Stefano Benni, scrittore e poeta che con opere come “Bar Sport” e “Il bar sotto il mare” ha lasciato un segno indelebile nell’immaginario collettivo. La sua ironia, la capacità di mescolare fantasia e critica sociale e l’attenzione ai personaggi marginali lo hanno reso una voce unica nel panorama letterario italiano. La sua assenza invita a riflettere sul valore di chi, attraverso la parola, ha saputo raccontare e interpretare la società.
Il teatro resta un luogo privilegiato di riflessione sul passato e sul presente: ad Agrigento, Capitale italiana della Cultura 2025, la messa in scena de “I Persiani” di Eschilo ha offerto al pubblico un’occasione per confrontarsi con temi eterni come la libertà, la memoria e il destino dei popoli. Un richiamo al fatto che i grandi classici restano strumenti per leggere il presente con occhi più consapevoli.
Parallelamente, il cinema continua a essere uno specchio della società: il successo del nuovo capitolo della saga horror “The Conjuring” si contrappone al risveglio dell’attenzione verso figure storiche come Palma Bucarelli, soprintendente che durante la Seconda Guerra Mondiale difese con coraggio e visione il patrimonio artistico italiano. Due mondi apparentemente lontani che dimostrano come la cultura si esprima tanto nell’intrattenimento di massa quanto nel ricordo delle figure che hanno custodito la nostra eredità.
Anche la Francia lancia un segnale potente con un progetto simbolico: incidere sulla Torre Eiffel i nomi di 72 scienziate, restituendo visibilità a un contributo troppo spesso dimenticato. Un gesto che non è solo commemorativo, ma un invito a ripensare il ruolo delle donne nella costruzione del sapere.
Infine, la proclamazione a santo di Carlo Acutis, giovane appassionato di fede e di cultura digitale, unisce spiritualità e contemporaneità. Il suo percorso testimonia come i linguaggi della cultura possano coniugarsi con nuove forme di comunicazione, parlando soprattutto alle nuove generazioni.
Questi eventi, così diversi ma connessi da un filo comune, mostrano come la cultura sia al tempo stesso memoria, economia, intrattenimento e impegno sociale. Un patrimonio che ci appartiene e che, forse più che mai, merita di essere vissuto con curiosità e responsabilità.
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