Cosa fare (e non fare) se il cane resta in auto

Immagine puramente indicativa

Anche chi ha una conoscenza avanzata della gestione del cane può sottovalutare i pericoli reali legati alla permanenza dell’animale all’interno di un’auto parcheggiata, anche per pochi minuti. La temperatura all’interno dell’abitacolo può aumentare fino a 20 °C in meno di dieci minuti, anche con i finestrini leggermente aperti e l’auto all’ombra. Per un cane, questo può significare un rischio concreto di ipertermia, danni neurologici permanenti e, nei casi estremi, decesso. La soglia di pericolo si raggiunge molto prima di quanto ci si aspetti, e nessun tipo di acclimatazione rende il cane immune a questi effetti.

Lasciare l’auto in moto con il climatizzatore acceso non è una garanzia. Oltre al rischio tecnico di guasti o spegnimento, esiste un ulteriore pericolo legato al monossido di carbonio, specialmente se il veicolo si trova in una zona poco ventilata o con altri veicoli intorno. I professionisti della cinofilia sportiva o del trasporto cani utilizzano spesso moduli ventilati o box coibentati con sensori di temperatura e allarmi remoti, ma queste soluzioni non possono essere improvvisate e richiedono un impianto certificato e collaudato.

Se ci si trova nella condizione imprevista di dover lasciare il cane in auto, la permanenza non deve superare i due-tre minuti, e solo se la temperatura esterna è inferiore ai 18 °C, con ventilazione attiva e visibilità continua del veicolo. È sempre preferibile affidarsi a un'altra persona per la sorveglianza o portare con sé il cane, anche in ambienti non perfettamente adatti, piuttosto che esporlo al rischio di un colpo di calore improvviso. È importante ricordare che nei casi di emergenza, la legge in molti Paesi tutela chi rompe un finestrino per salvare un animale in pericolo.

Nei cani che sono rimasti anche solo pochi minuti in un’auto surriscaldata, è necessario osservare eventuali segni di ipertermia come respiro accelerato, gengive di colore rosso scuro, perdita di equilibrio, eccessiva salivazione o vomito. In presenza di uno o più sintomi, si deve intervenire subito abbassando la temperatura corporea in modo graduale. Non si deve mai usare acqua ghiacciata: è consigliabile utilizzare panni umidi a temperatura ambiente applicati su collo, ascelle e interno cosce, e portare il cane immediatamente dal veterinario, anche se i sintomi sembrano regredire.

La prevenzione rimane l’unica strategia realmente efficace. Non esistono scuse valide per lasciare un cane incustodito in auto durante l’estate. Chi trasporta animali regolarmente dovrebbe dotarsi di termometri digitali interni con allarmi acustici e visivi, oltre a dispositivi smart collegati allo smartphone per il monitoraggio continuo delle condizioni ambientali. È una responsabilità che rientra nella buona pratica di chi si occupa in modo competente della salute e del benessere animale.