Come leggere l'etichetta di un solare: cosa significa SPF, UVA e UVB

Comprendere le informazioni riportate sull’etichetta di un solare mare è essenziale per scegliere consapevolmente un prodotto in grado di garantire una protezione efficace durante l’esposizione prolungata al sole. La sigla SPF, acronimo di Sun Protection Factor, indica il livello di protezione offerto contro i raggi UVB, responsabili di eritemi e scottature. Un valore SPF 30, ad esempio, teoricamente consente di esporsi al sole trenta volte più a lungo rispetto a una pelle non protetta prima di scottarsi. Tuttavia, questo valore non riflette l’efficacia contro i raggi UVA, che penetrano più in profondità e accelerano il fotoinvecchiamento, danneggiando le strutture cellulari della pelle.
La presenza del simbolo UVA racchiuso in un cerchio è garanzia che il prodotto rispetti uno standard europeo minimo di protezione UVA pari ad almeno un terzo dell’SPF dichiarato. In assenza di questa indicazione, è lecito dubitare dell’equilibrio protettivo del prodotto. I solari mare di alta qualità riportano entrambe le specifiche in modo ben visibile, talvolta accompagnate da test clinici o sigle come “PA ”, più comuni nei prodotti di derivazione asiatica, che offrono un'indicazione più granulare della protezione UVA.
Altro elemento cruciale è la dicitura “broad spectrum” o “protezione ad ampio spettro”, che segnala una protezione simultanea contro entrambe le categorie di radiazioni ultraviolette. Questo tipo di copertura è imprescindibile per chi frequenta ambienti marini, dove l’intensità solare si amplifica per effetto della rifrazione e della riflessione sulla superficie dell’acqua e sulla sabbia chiara. Inoltre, le etichette avanzate specificano se il prodotto è resistente all’acqua, distinguendo tra “water-resistant” e “very water-resistant”, secondo parametri stabiliti da test standardizzati.
La lettura dell’INCI rivela molto più della sola efficacia schermante. È utile identificare la presenza di ingredienti antiossidanti come tocoferolo, niacinamide o acido ferulico, che potenziano la difesa cutanea e prevengono danni da radicali liberi indotti dal sole. Nei prodotti destinati al mare, è altrettanto rilevante la presenza di agenti idratanti e protettivi che compensino le aggressioni ambientali tipiche delle giornate in spiaggia. Una corretta interpretazione dell’etichetta consente non solo di valutare la protezione UV, ma anche di verificare la qualità complessiva della formulazione.
Infine, l’attenzione al packaging può rivelarsi determinante. Le confezioni airless o i flaconi opachi, ad esempio, preservano meglio la stabilità dei filtri solari, riducendo l’ossidazione e l’alterazione degli attivi. Chi è già esperto nel selezionare prodotti dermocosmetici sa che un solare mare efficace non si limita al valore numerico dell’SPF, ma si misura anche attraverso la trasparenza informativa e la coerenza tra dichiarazioni di marketing e realtà formulativa.