Che cos'è la frequenza di campionamento nei cellulari

Quando si usa lo smartphone per scorrere le pagine, disegnare, giocare o semplicemente toccare lo schermo, entra in gioco un parametro spesso poco conosciuto ma molto importante: la frequenza di campionamento del touch screen. Questo valore indica quante volte al secondo lo schermo è in grado di rilevare il tocco delle dita. In altre parole, misura la velocità con cui lo schermo “ascolta” se stai toccando o meno.
La frequenza di campionamento si misura in hertz, proprio come quella di aggiornamento dello schermo, ma ha un ruolo diverso. Mentre la frequenza di aggiornamento si riferisce a quante volte al secondo lo schermo aggiorna l’immagine che vedi, la frequenza di campionamento riguarda la reattività al tocco. Se uno schermo ha una frequenza di campionamento di 120 Hz, significa che può leggere il tocco 120 volte ogni secondo. Se ha 240 Hz, è ancora più reattivo.
Un valore più alto rende il dispositivo più fluido e preciso nelle interazioni, perché lo schermo rileva i movimenti con maggiore frequenza. Questo si nota soprattutto durante le attività veloci come il gaming, la scrittura o il disegno. Quando tocchi lo schermo, un dispositivo con alta frequenza di campionamento riesce a rispondere quasi in tempo reale, offrendo una sensazione di maggiore naturalezza e controllo.
Sugli smartphone di fascia media il valore tipico è di 120 Hz o 240 Hz. Nei modelli più avanzati si arriva a 360 Hz o perfino 480 Hz. Valori superiori sono utili soprattutto ai videogiocatori o a chi usa app molto rapide e precise, mentre per l’uso quotidiano anche 240 Hz garantiscono già un’esperienza molto fluida.