Smart TV e intelligenza artificiale: cosa offrono davvero i modelli di nuova generazione

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Le smart TV vengono sempre più presentate come centri intelligenti in grado di adattarsi ai comportamenti degli utenti, ma in realtà il livello di “intelligenza” varia molto a seconda del modello e del produttore. Alcuni televisori propongono interfacce dinamiche con homepage personalizzate o sezioni come “Continuare a guardare”, mentre altri si limitano a suggerimenti più generici basati sull’uso frequente delle app. È quindi corretto parlare di adattamento, ma va chiarito che non tutte le TV implementano sistemi di profilazione avanzata e la profondità della personalizzazione può essere piuttosto diversa.

Il riconoscimento vocale è un altro punto interessante. Molti televisori consentono già di impartire comandi vocali come “cambia canale” o “apri Netflix”, ma le interazioni realmente naturali, in cui si chiede ad esempio un film di un certo genere o un contenuto specifico in linguaggio libero, restano legate a modelli di fascia alta e agli assistenti integrati. Alcuni brand hanno iniziato a introdurre sistemi basati su modelli linguistici avanzati, come Copilot o Cerence, rendendo la TV capace di gestire richieste più articolate, ma la diffusione non è ancora universale.

Sul fronte della qualità visiva, l’AI upscaling è una tecnologia ormai diffusa nelle linee premium. Processori dedicati riescono a migliorare la resa di contenuti a risoluzione inferiore, rendendoli più vicini a un 4K o 8K. Tuttavia, i dettagli ricreati sono frutto di stime algoritmiche: il risultato può essere convincente nella maggior parte dei casi, ma non sempre privo di artefatti o con la naturalezza di un contenuto nativo. Anche l’audio viene gestito in maniera più intelligente, con sistemi come Adaptive Sound che adattano i dialoghi, amplificano i bassi nei concerti o riducono il rumore ambientale, offrendo un ascolto più equilibrato senza interventi manuali.

Alcuni modelli sperimentano funzioni ancora poco comuni come il riconoscimento automatico dei contenuti, pensato per mostrare informazioni aggiuntive sugli attori o prodotti pubblicitari, ma si tratta di una tecnologia più dimostrativa che diffusa. Diverso invece il discorso per l’integrazione con la domotica: marchi come Samsung e LG offrono compatibilità con SmartThings e ThinQ, permettendo di controllare dispositivi IoT direttamente dalla TV, anche se con limiti legati agli ecosistemi supportati. In certi casi il telecomando può essere affiancato da comandi gestuali grazie a telecamere e sistemi di visione artificiale, ma questa funzione resta di nicchia e non rappresenta lo standard attuale.

Un aspetto invece più consolidato è l’adattamento della luminosità e dei colori in base alla luce ambientale, utile per ridurre l’affaticamento visivo. Alcuni modelli includono persino riconoscimento facciale, usato soprattutto per l’accesso sicuro o per loggarsi rapidamente a profili personalizzati, anche se non si può ancora parlare di una personalizzazione profonda dei contenuti in base al volto riconosciuto.

Infine, il tema della pubblicità mirata è quello che suscita più discussioni. È vero che molte smart TV raccolgono dati di utilizzo e in alcuni casi propongono annunci personalizzati, ma l’effettiva diffusione e trasparenza di questi sistemi è molto variabile. In diversi casi si tratta ancora di pubblicità inserite in modo tradizionale, con un livello di profilazione che resta più vicino al marketing digitale che alla TV classica, e con gradi di controllo che cambiano sensibilmente da una marca all’altra.

Vi faccio in ultimo notare che molte di queste funzioni, come la profilazione avanzata, il riconoscimento facciale o i comandi gestuali, sono per ora prerogativa dei modelli di fascia alta o in fase di roll-out. L’integrazione di assistenti avanzati è in espansione ma non universale, e la pubblicità mirata resta un terreno ancora poco trasparente, con applicazioni diverse a seconda del produttore. In definitiva, le smart TV con intelligenza artificiale stanno evolvendo rapidamente e offrono esperienze più fluide e personalizzate, ma il loro livello di intelligenza reale dipende molto dalla gamma scelta e dall’ecosistema con cui decidiamo di entrare in sintonia.

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