Nuova manovra economica: ipotesi su tasse, redditi e pensioni

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Le anticipazioni che circolano in queste settimane sulla prossima manovra economica delineano un insieme di misure allo studio, destinate a incidere su famiglie, lavoratori e imprese: siamo nel messe di Settembre quindi prendiamo queste anticipazioni con cautela. Tra le ipotesi più discusse vi è una riduzione del carico fiscale attraverso l’esenzione parziale o totale di alcune voci come tredicesime, straordinari, premi legati alla produttività e buoni pasto. L’intento sarebbe quello di alleggerire la pressione sui redditi e stimolare i consumi, affiancando anche un aumento delle indennità di trasferta e la conferma del regime agevolato sui cosiddetti fringe benefit.

Si parla inoltre della possibilità di rilanciare un bonus retributivo per i dipendenti e di prorogare l’Ires premiale, misura pensata per le aziende che reinvestono utili e contribuiscono all’occupazione. Sul piano fiscale, una proposta di forte impatto potrebbe riguardare il secondo scaglione Irpef, che interesserebbe i redditi medi con un’aliquota ridotta dal 35% al 33%, traducendosi in un risparmio annuo per una parte consistente dei contribuenti. Parallelamente, è tornata in discussione l’idea di una nuova sanatoria per le cartelle esattoriali, con l’obiettivo di alleggerire il contenzioso con il fisco.

Per le partite IVA, si ipotizza l’estensione della flat tax fino a una soglia di 100.000 euro, sebbene la compatibilità con le norme europee resti un nodo aperto. Oltre alle questioni tributarie, il governo intende legare la manovra anche a interventi in settori chiave come sanità, sostegno alla natalità e politiche abitative. Non mancano ipotesi sul fronte previdenziale, con un aumento della flessibilità in uscita senza modificare l’età pensionabile, insieme a possibili innovazioni su TFR e fondi pensione per dare maggiore adattabilità ai percorsi individuali.

Un’ulteriore novità riguarderebbe il percorso legislativo: non sarà la tradizionale Nadef a fornire la base di partenza, ma un nuovo documento economico da presentare alle Camere entro il 2 ottobre, contenente stime aggiornate su crescita, deficit, debito e spesa pubblica. Si tratta, al momento, soltanto di ipotesi, ma il quadro che emerge è quello di una manovra orientata alla prudenza, con l’obiettivo di incidere su redditi, tasse e welfare, temi che toccano direttamente la quotidianità dei cittadini.

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